97° Fahrenheit, umidità al 100%. Una normale giornata di afa in città. In questi giorni ringrazio di vivere in Michigan e non in Colorado, dove il fuoco sta divampando da più di un mese, costringendo migliaia di persone ad abbandonare le proprie case. Noi qui non abbiamo le montagne che hanno loro, ma abbiamo tanta, tanta, tanta acqua. Vado a prendere Jaco al lavoro verso le sei di pomeriggio; niente palestra oggi - guai a chi si lamenta del Braccini, qui non abbiamo neanche i ventilatori! Andiamo al lago.
Stony Creek Metropark, o parco cittadino di Stony Creek, a 20 minuti dalla zona automotive di Auburn Hills. Il lasciapassare annuale costa 25$, ben spesi; sembra quasi di essere al mare, ma in più la vegetazione attorno è verdissima, carica d’acqua nonostante la canicola.
Certo, bisogna adattarsi, perché su questa spiaggia, dove la sabbia sembra più terra che altro, c’è di tutto. Ci sono i ragazzotti che giocano a “play catch” (ovvero si lanciano la palla da football a distanze spaventose; avete mai provato? Mica facile!) Ci sono le bambine spose musulmane, che giocano nell’acqua avvolte nelle loro vesti di raso nero, solo il viso scoperto. Ridono, si rincorrono, chiacchierano mentre accanto a loro passano ragazzine americane in bikini, mano nella mano col fidanzato. Ci sono donne e uomini di dimensioni enormi che quando entrano in acqua fanno alzare l’alta marea.
Però è una meraviglia. A Torino se andava bene c’era la piscina, ma chiudeva alle sette, mentre qui si può stare fino alle 10.
Le contraddizioni sono come al solito incredibili. La bellezza del paesaggio, la grandiosità della natura, che si insinua in ogni metro di spazio urbano per riprendere il controllo, fanno da contraltare a una inciviltà altrettanto incredibile. Sacchettini di patatine che svolazzano in giro, bicchieri di plastica e mozziconi di sigarette, un intero set di formine colorate abbandonato da un bambino stufo. Perché sforzarsi, qualcuno pulirà. Come al cinema. Eppure da nessun’altra parte abbiamo mai visto una strada a quattro corsie bloccarsi per far passare le oche con i loro piccoli, né le oche pascolare beatamente nelle isole spartitraffico; né abbiamo mai visto un cartello stradale “Attraversamento papere”. Da noi non le farebbero passare.