mercoledì 6 giugno 2012

Junk food

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Provate a indovinare che cos’è il piatto che il cameriere ha appena appoggiato sul tavolo di fronte a voi (non a me, ci tengo a precisarlo). No, non è un piatto di pasta al sugo con sour cream topping. E le cose verdi non sono piselli.

Siamo in un locale un po’ fighetto aperto di recente nella nostra zona, che ci aveva attirati con la promessa di birre fatte in casa. Le birre sono tutte un po’ leggerine, purtroppo, nonostante il Michigan sia grande produttore di birre coi fiocchi, ambrate, brune, belga. Affamati, i nostri amici hanno ordinato un appetizer, e questo è il risultato. Signore e signori, ladies and gentleman, queste sono… Patatine!!! Fritte, rifritte e condite con una sorta di strano ketchup e con del formaggio che, fondendo, le ha solidificate insieme, rendendole impossibili da separare; se guardate bene potete quasi ancora distinguerle. Alta cucina, comunque, sono fatte in casa!

Non stupisce poi constatare che un bambino americano su tre è obeso, vista l’idea di cucina che possono avere i genitori. In molti danno la colpa alle pubblicità di junk food infilate come il ripieno di un sandwich fra un cartone animato e l’altro, sui canali dedicati ai bimbi sotto i 12 anni. E così Walt Disney ha annunciato due giorni fa che limiterà pubblicità di questo tipo sui propri canali, radio e programmi online a partire dal… 2015. Nel frattempo, fateli mangiare in santa pace.

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