venerdì 5 ottobre 2012

The answer

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Gli dèi congiuravano contro di noi, ma ce l’abbiamo fatta. A causa di qualcuno (non diciamo chi) che aveva lasciato un portafoglio in un luogo non bene identificato, e delle conseguente necessità di recuperare detto portafoglio, anziché partire alle cinque e arrivare a mezzanotte siamo partiti alle sette e mezza e arrivati alle quattro di mattina. Ma ce l’abbiamo fatta. Se non altro, gli amici che erano partiti alle 4 sono rimasti imbottigliati, immobili in autostrada per un’ora buona, a causa degli onnipresenti “construction works”. Avete presente fare un’autostrada col cemento, anziché con l’asfalto?

Lungo la strada, un’insegna fosforescente con scritto “Christ is the answer”, ben visibile dall’autostrada, ci ha fatto riflettere sul possibile paradosso di avere un incidente lì, davanti a quella scritta al neon. Sì, eravamo stanchi, ma ci sembrava una prospettiva tarantiniana. D’altronde, dovremmo essere abituati ai cartelloni di propaganda religiosa: uno particolarmente interessante (che puntualmente ci fa ridere, sempre in Ohio) dice: “Food for the soul has no calories”. Jaco sostiene che il prete in questione sia particolarmente spiritoso. Oppure gli americani particolarmente fissati con le calorie, decidete voi.

Questa volta abbiamo scelto l’opzione “cheap”: campeggio scassone e si dorme in macchina. La crisi del mattino (dovrei dire del mezzodì, vista l’ora in cui ci alziamo) è evitata per un soffio: ho preso il fornello, ma non la bombola. Impossibile iniziare la giornata senza caffè, ma per fortuna in giro nella “cucina” c’è un bollitore: no, non voglio sapere che cosa ci galleggi dentro, grazie. La cucina è quella che vedete sotto, una struttura di legno che ripara i commensali dalla pioggia, tavolacci di legno con relative panche e un lavandino. No, niente fornelli. La desolazione che vedete sotto è dovuta al fatto che alle 12 di mattina (sabato ci siamo svegliati un po’ tardi) in campeggio non c’era più nessuno. La cucina era tutta per noi. Che fortuna...

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La scelta per la giornata era caduta sulla Muir Valley: in pratica, un’immensa proprietà privata, curata dal proprietario che ha costruito due parcheggi per i climber e una serie di scale che costituiscono l’avvicinamento più rapido alla falesia. Le scale non sono però l’accesso “pubblico”, ma forse gli siamo simpatici, perché ci rivela il segreto. Essere stranieri ha i suoi vantaggi, gli italiani fanno un po’ esotico.

La scelta della falesia è una scommessa, perché nella Muir Valley c’è la maggiore concentrazione di vie facili di tutte la zona, e in effetti i parcheggi sono pieni. Ma la fortuna ci assiste: tutti gli arrampicatori che incontriamo lottano per strapparsi i 5.9, e dal 5.11b in su non scala nessuno.

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(Il campeggio Land of Arches al risveglio)

I colori dell’autunno ci lasciano senza fiato. Rosso, giallo intenso, tutte le sfumature del verde, incredibilmente vividi nell’aria frizzante. E’ svanita la cappa di umidità dell’estate, i serpenti sono tornati nelle loro tane e il bosco è carico di profumi. In compenso, con l’autunno i climber si sono svegliati tutti, e sono nel pieno della loro attività.

Arrivo in catena su un tiro di riscaldamento e di fianco a me sento un tipo che protesta vivacemente perché la sua fidanzata, da sotto, vuole che lui rimetta i rinvii che ha appena tolto - scalando da secondo - dal loro 6b. Ci tengo a precisare che il tipo in questione era arrivato in falesia dispensando a noi e agli altri presenti consigli su cosa fare, quale via scalare, quale fosse più dura e quale non valesse il grado. L’esperto di turno.

“No che non li rimetto, i rinvii, siete matti!” “Sono pazzi” borbotta fra sé e sé. “E’ pericoloso, dondolarsi sulla corda passata solo in catena”, mi spiega, un po’ in imbarazzo per il mio sguardo perplesso. Panico da pendolo, è ovvio. Ma in realtà c’è anche la percezione diffusa che sia meglio evitare qualsiasi attrito con il moschettone di catena dei tiri, e persino con gli anelli inox. In molti si calano in doppia. La sabbia dell’arenaria che si deposita sulla corda in effetti consuma facilmente il metallo, e ci sono stati dei casi di moschettoni (di rinvii) lasciati in posto che si sono spaccati di netto a causa di una caduta, ma qui si parla di anelli inox… Sono Pazzi Questi Americani!

(Segue)

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