venerdì 11 maggio 2012

Se non hai un motore non sei nessuno

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Con la primavera, spuntano qua e là coraggiosi ciclisti, che per amore o per forza scelgono la bici per spostarsi attorno ai centri abitati. Muoversi con i mezzi pubblici non è un’opzione contemplabile, a meno che non ci si voglia dirigere in downtown Birmingham - solo due vie, ma davvero fighette - lungo una direttrice principale, o al centro commerciale Somerset (considerato una delle maggiori attrattive del Michigan). Per tutte le altre destinazioni, lasciate perdere. I cartelli che indicano la fermata del bus e la stazione dei treni sembrano quasi una presa in giro. Si vede ogni tanto un povero appiedato (quasi sempre di colore) aspettare con mestizia un autobus. Non ci sono panchine, né pensiline.

La palestra di Pontiac dista da casa nostra circa 8 miglia (13 km); in macchina bastano 10 minuti, lungo una strada urbana a 4 corsie per senso di marcia. Nessuna svolta, nessuna deviazione. Ovviamente non c’è un pullman che percorra Woodward, ma riponevo le mie speranze nel treno. Eh sì, un trenino collega Birmingham a Pontiac: la stazione di arrivo si trova a due passi da Planet Rock. Controllo gli orari, ma qualcosa non mi torna. Controllo ancora, ma purtroppo non mi sono sbagliata. C’è solo un treno, alle sette di sera.

Forse vogliono evitare che i poveracci di Pontiac arrivino con troppa facilità alle vetrine scintillanti di Birmingham? Sembra uno scherzo, ma non lo è: per questa ragione, in molti si opponevano alla metropolitana fra Troy e Detroit, nel timore che la criminalità sbarcasse anche nel nostro sobborgo.

Appena arriva la bici (con tutte le scatole che hanno viaggiato per tre settimane sull’oceano, compreso il parmigiano messo sotto vuoto, che evidentemente non lo era tanto, visto che è pieno di muffa!) decido di prendere confidenza con la locomozione su due ruote per prepararmi al tragitto Troy-Pontiac. Abituarmi al traffico, capire se sia meglio viaggiare in carreggiata o sui marciapiedi, se Woodward sia percorribile o sia a rischio vita.

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All’inizio mi perdo fra le colline oltre il centro di Birmingham, strade alberate e poco trafficate (e comunque il limite di velocità nelle zone residenziali si abbassa a 25 miglia all’ora). Birmingham lascia il posto alla ricca Bloomfield Hills. Ville, chiese di tutte le confessioni e l’esclusivo campus privato della comunità educativa di Cranbrook. Incredibile pensare che oltre Bloomfield ci sia Pontiac, uno dei centri urbani più poveri e più pericolosi del Michigan, dopo Metro Detroit e Flint.

Infine sono costretta a immettermi su Woodward per tornare verso casa. Il marciapiede non c’è - insomma, non è previsto che a qualcuno venga voglia di camminare lungo una strada che da noi sarebbe una tangenziale. Qualcuno dietro di me suona il clacson. Non ci faccio caso, finché non mi rendo conto che stanno suonando a me. Una macchina sfreccia oltre passando a mezzo metro di distanza. Mi suonano ancora due o tre volte, prima che io arrivi a destinazione. Ci fosse il marciapiede, lo userei volentieri, ma non ho alternative; del resto, non mi risulta che la strada sia vietata alle bici… Il problema è che il limite è di 55 miglia all’ora, e alcuni automobilisti pretendono di poter viaggiare a quella velocità. La mia lentezza lede un loro diritto, per questo suonano il clacson.

Uno mi urla addirittura di usare il marciapiede.

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