Ci fermiamo un minuto appena lungo la strada che scende verso il Custer State Park, per scattare una foto veloce al profilo di George Washington scolpito nella roccia. Dalla nostra prospettiva non si vede altro, ma non c’è molto da vedere. I volti dei quattro Presidenti degli Stati Uniti - Washington, Lincoln, Roosevelt e Jefferson - attirano migliaia di turisti verso il Monte Rushmore, ma il nostro vero obiettivo era il vicino parco nazionale, che ospita svariate centinaia di bisonti in libertà, nonché i Needles.
Lo dice la parola stessa: “needle” significa “ago”, e davvero le guglie di granito che si alzano sottili verso il cielo sono simili a degli aghi, o a dei “penitentes” serrati gli uni vicini agli altri lungo i tornanti e nelle vallate. Neanche a dirlo, nei Needles si scala (rigorosamente trad), ma purtroppo il tempo non ci basta, dobbiamo tornare; ci possiamo permettere solo un’escursione di due ore fino ad Harney Peak, la cima più alta della zona, che con i suoi 2200 metri è anche il punto più alto fra i Pirenei e le Rocky Mountains.
Jaco, mi stai prendendo in giro? No, ovviamente no, basta fare il giro del globo dal lato giusto .
L’escursione - con i suoi 300 metri di dislivello - viene definita “strenuous”; i turisti che vengono in zona magari sono più sportivi della media, ma mai abbastanza da classificare la nostra camminata come “medio-facile”. Meglio avvisare tutti che l’escursione è estenuante, in modo da tutelarsi contro eventuali lamentele, o peggio.
Purtroppo per Jaco, che ci teneva proprio, non incontriamo nessun bisonte, ma ci imbattiamo invece in un cervo che è abbastanza tranquillo, o curioso, da permettermi di fotografarlo; non solo, ma siamo letteralmente circondati dagli scoiattoli, che attraversano fulminei il sentiero appena ci sentono arrivare.
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