venerdì 6 gennaio 2012

Tarda estate… americana

P1010242

Quindici giorni di estate a novembre, a San Vito lo Capo. Non avremmo potuto chiedere di meglio. Mentre intorno infuriava la bufera - alluvioni ovunque e telefonate dai parenti che si allarmavano per i bollettini di brutto tempo - noi dovevamo accuratamente evitare tutte le falesie al sole per rischio di insolazione, e riuscivamo a fare non uno, ma tre o quattro bagni in mare. Ci chiedevamo perplessi in quale periodo dell'anno fossero frequentabili, le falesie al sole. Ci avevamo provato due volte, dopo avere scrutato il cielo e deciso che forse la giornata sarebbe stata nuvolosa. Ovviamente avevamo scalato, ma a fatica, desiderando solo o quasi solo di poterci tuffare in acqua. In quindici giorni di vacanza avevamo riposato solo due o tre giorni, lo stretto indispensabile.

La sensazione era di non poter perdere tempo, e di dover assorbire tutto il caldo possibile per riuscire ad affrontare il freddo che ci aspettava. Non quello dell'inverno, ma quello del Michigan, dove ci saremmo trasferiti dall'inizio del 2012, prima Jak, poi io. Il Michigan è famoso per essere uno stato lacustre, non certamente per le sue montagne; è più vicino al Canada che al Colorado, o alla California. Ma allora, per quale motivo avevamo deciso di andarci? Per farla breve: dopo mille ragionamenti e discussioni, abbiamo convenuto che fosse, in fin dei conti, un'avventura. Due anni o tre in un altro continente, per scoprire se anche così lontano dai luoghi noti e dalle amicizie consolidate saremmo riusciti a cavarcela.

Presa la decisione, abbiamo dovuto affrontare la realtà: saremmo stati lontani, molto lontani, da montagne e falesie. Qualcosina in zona lo si trova, a volerlo cercare, ma le distanze sono qualcosa di inconcepibile per due torinesi, abituati ad avere le falesie più vicine a quaranta minuti di macchina, Finale a un'ora e mezza, Ceüse a due e mezza e Arco a tre ore di macchina. In compenso le palestre non mancano, e i voli interni paiono abbastanza economici da permettere spostamenti relativamente frequenti. Red River Gorge è tutto sommato vicina, ma ancora più vicine sono le cascate di ghiaccio verso il confine con il Canada.

Tutto il resto si perde su una mappa, dove i centimetri equivalgono a centinaia di chilometri. Cercheremo di percorrerne il più possibile.

P1010226


 

 

Nessun commento:

Posta un commento