Quando sono atterrata in Italia e mi sono ritrovata a viaggiare in macchina lungo le nostre strade, ho capito qual è forse la differenza più grande, o almeno la più evidente. Sono le dimensioni. Dopo un mese di esposizione agli spazi USA, tutto qui sembra piccolo, compresso. Le strade, le macchine, i parcheggi, ma anche le case e la loro disposizione. E’ pur sempre vero che Troy, a mezz’ora da Detroit, non è una zona densamente popolata e che lottare con il traffico di New York o LA sarebbe diverso; ed è pur sempre vero che Detroit è la città industriale per eccellenza, il luogo di santificazione della macchina e del suo uso, dove ogni cosa sembra concepita per la coppia uomo-macchina; ma ovunque negli Stati Uniti si respira una concezione diversa dello spazio e forse, di conseguenza, le dimensioni di ogni cosa sono enormi per i nostri parametri.
Spesso prendiamo il caffè da Starbucks, l’unico posto in cui l’espresso si può chiamare tale. Viene servito nel tipico bicchierone di carta on the go, da piazzare in macchina e sorbirsi lungo il tragitto. Chiaro che un espresso in un bicchiere di quelle dimensioni sembra ben poca cosa, e solitamente i baristi ci guardano quasi interdetti, come se si sentissero in colpa a lasciarci andare via con la coppa praticamente vuota, dopo avere pure pagato.
Non parliamo delle dimensioni dei parcheggi: dove noi facciamo stare due o tre macchine, loro trovano posto a malapena per una. Be’, è vero, fare manovra risulta molto più semplice (anche se temo che dopo due anni laggiù non sarò più in grado di muovermi negli spazi angusti dei centri urbani italiani) e le svolte non creano i tipici tappi che si formano a Torino. In prossimità degli incroci le strade si allargano per far nascere corsie di svolta, e raramente si sentono i concerti di clacson che allietano le nostre ore in macchina.
Un consiglio di sopravvivenza per chi atterrasse negli Stati Uniti senza conoscenze pregresse: non vi fidate MAI quando qualcuno vi spiega la strada dicendo “A due passi da qui” oppure “Appena dietro l’angolo”. E’ falso. Due passi sono almeno mezz’ora a piedi, e ricordate che loro due passi a piedi non li fanno mai; dietro l’angolo non sono certamente meno di due miglia, quando va bene, visto che gli isolati spesso inglobano centri residenziali o commerciali. Pensare di fare quei due passi a piedi significa che poi vorrete prendere il taxi per tornare indietro. E se non siete a New York, non sperate nei mezzi pubblici...
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